lunedì 29 novembre 2010

Rosa Rosae Rosam


Questo spumante si presenta particolare già dal colore, rosato con riflessi bronzati, a una osservazione più approfondita si notano cromie tendenti al viola, vino dal perlage fine e persistente.
Il profumo è molto piacevole, viola, frutti rossi, mirtilli, crosta di pane. Leggera vinosità, questi profumi si fondono per regalare un intrigante bouquet fuori dai classici schemi di rosè e spumanti in generale.
L'assaggio è di bell' impatto, vino di corpo, buona l'acidità e la freschezza, sembra di assaporare  frutti di bosco con una spruzzata di limone, sorprendentemente lungo per la tipologia, un bicchiere chiama l'altro.
Abbinamenti ideali sono i salumi, in particolare prosciutto di Parma, che si sposa perfettamente per la sua dolcezza, con i frutti rossi sentiti nel vino. I miei compari di avventure insistono sulla possibilità di abbinamento con dolci, non troppo strutturati, per esempio il classico panettone, trovandomi però in disaccordo, suggerirei vini dolci e non secchi come il Rosa Rosae Rosam è, con  quella tipologia di piatti.
Vino, prodotto nel Piacentino, ad  Albarola di Vigolzone, da una piccola azienda agricola che lavoro sul territorio da anni, l'Azienda Agricola Uccellaia, crea questo spumante con metodo Charmat da uve in prevalenza Barbera.
Bottiglia di nuova piccola e quasi sperimentale produzione,circa 250 casse annue, vino assolutamente da provare, completamente diverso da spumanti prodotti nel “triangolo delle bermuda” spumantistico Italiano, Oltrepò, Trentino, Franciacorta.
 Rosa Rosae Rosam  rappresenta un esempio fantastico di come potrebbe cambiare lo spumante, aprendo nuovi scenari  nel mercato e soprattutto gustativi, attraverso l'uso di vitigni e in zone più o meno insolite alla spumantizzazione.
A pensarci la storia spumantistica Italiana  è fatta si dai soliti noti, ma hanno scritto pagine importanti anche altre zone poi scemate come il Gavi. Questo tema verrà presto trattato su PlayWine, attraverso anche la degustazione di altri spumanti, pazzi.
Consiglio vivamente questo vino, e vi invito ad assaggiare ogni volta che ne abbiate occasione, uno spumante Italiano di qualità, diverso dà quelli a cui siamo abituati, vi assicuro scoperte molto interessanti e curiose.

venerdì 26 novembre 2010


Food philosophy

Bere e mangiare.
Naturalmente in questo blog il focus è concentrato sul vino, ma anche il cibo ricoprirà un ruolo fondamentale. Quando ci nutriamo facciamo delle scelte quotidiane molto importanti, per noi stessi e per il mondo   in cui viviamo.
Purtroppo molte volte le nostre decisioni non sono basate su una consapevolezza di ciò che arriva sulle nostre tavole,  i fattori di scelta sono influenzati da informazioni errate o distorte, pubblicità, mancanza di conoscenze sull'argomento.
Dal secondo dopoguerra, con il boom economico, l'occupazione femminile, la nascita dei supermercati, è iniziato a cambiare il nostro modo di alimentarci; veniva a mancare il tempo alle massaie per preparare piatti di lunga lavorazione, il denaro permetteva di comprare tagli di carne più veloci da cuocere e la pubblicità ci suggeriva un legame diverso con il cibo, non più territolialità e stagionalità, ma costante reperibilità di qualsiasi pietanza, anche fuori stagione
 Si è avuta una totale mercificazione del prodotto carne e un distaccamento dall’immagine mentale bistecca con quello di animale, togliendo cosi rispetto e dignità agli animali e portando prodotti di bassa qualità sulle nostre tavole. Volete mettere il piacere di una bella bistecca o di un salume proveniente da un animale allevato come si deve, rispetto ad uno allevato in modo intensivo, foraggiato con chissà cosa? Il sapore è chiaramente diverso, la carne è organoletticamente superiore, a volte è più cara la prima ma basta consumarla in modo non eccessivo e consapevole per aggirare il problema.
Discorso simile vale per la frutta e le verdure, si sono perse le tipicità, molte varietà, e la cosa che maggiormente mi altera è il non rispetto il ciclo delle stagioni, al fine di avere ogni prodotto in ogni momento dell’anno, attraverso l’acquisto di merci prodotte in serra o peggio ancora importate da parti del mondo  impensabili. Ho visto con i miei occhi lenticchie Canadesi, pompelmi Israeliani, arance Sudraficane e basta a chiunque guardare le etichette nei supermercati per trovarne delle belle.
Prodotti scadenti per noi, e in più costi  ambientali assurdi per avere che cosa? Fragole a natale, che  sanno di nulla, bistecche da 500g, le quali una volta messe a cuocere diventano la metà perchè perdono acqua e il gusto continua a latitare?
Per fortuna esistono produttori,  i quali offrono stupefacente qualità e spesso  prezzi vantaggiosi, rispettando la terra. L’ Italia per nostra fortuna offre un infinità vastità di scelta e noi di PlayWine vorremmo raccontare con passione, realtà meravigliose , storie di luoghi, genti, vini e cibi, nella speranza di far conoscere, capire ed apprezzare alcuni dei più bei piaceri della vita.

mercoledì 24 novembre 2010


The Glenrothes 1991

Giornate fredde e nebbiose, in questi momenti una delle migliori cose possibili da fare è sedersi, con un bicchierino di ottimo whisky in una mano, un bicchiere di acqua con ghiaccio sul tavolino e dell'ottima musica. Io ho scelto del jazz (Carla Bley con un quintetto di cui fa parte anche Paolo Fresu, New Converstation), e già direi che la musica rilassa, le fatiche della giornata sono finite e il colore caldo, quasi ambrato eppur lucente, vivo nonostante l'età del distillato, mi scalda e invita all'assaggio.

Parliamo per prima il profumo: caldo, avvolgente, ampio, c'è di tutto, frutta sotto spirito, pasticceria, vaniglia, spezie, cocco. Poi il whiskey si svela lentamente, ogni volta profumi nuovi e diversi lati del carattere emergono. Il bouquet donato dal legno, in cui passa moltissimi anni, di varie botti provenienti da differenti paesi e continenti, usati per diversi distillati o vini vengono smontate e riassemblate per fare ognuna la sua parte nella creazione del prodotto finale.

Il primo assaggio serve per preparare il palato, basta un piccolo sorso fatto girare per bene in bocca, e si è pronti per assaporare.
Sapori di malto, frutta, tannini morbidi e levigati, freschezza, sapidità, struttura, caldo con un alcool ben integrato, finale molto lungo, un emozione per i sensi, che scalda letteralmente, di grande piacevolezza, bottiglia di grande qualità.
Subito dopo i primi assaggi, torna utile quel bicchiere di acqua e ghiaccio, rinfresca e pulisce il palato e rivela altri profumi che rimangono in bocca; risentendolo al naso è cambiato, si è ulteriormente arricchito, invoglia a sentire il suo aroma continuamente. Ogni nuovo sorso regala un impressione un sapore in più.

Whisky, magico distillato, le difficoltà della giornata appena trascorsa sembrano lontane e quella della giornata a venire sembrano meno grandi.
Intanto il disco volge al termine, scelta giusta, ottimo abbinamento whiskey e jazz, hanno similitudini, grande armonia nonostante i molti elementi, siano essi strumenti musicali o legni delle botti ed ognuno emerge in momenti alternati, sempre accompagnato dagli altri componenti. Rilassano, aiutano la riflessione e sono di grande piacevolezza, armonia e finezza.
Le bottiglie recano la data di distillazione, la nostra è nata sabato 7 settembre del 1991.

Ora qualche informazione sulla distilleria.
The Glenrothes nasce nel 1879 a Rothes (Glen significa “valle”) paesino piccolo ma che vanta cinque distillerie, è situato nella regione dello Speyside. Il sito della distilleria è a dir poco spettacolare, con fantastiche foto e video che mostrano tutte le fasi della produzione del whisky e la bellissima distilleria in cui viene prodotto.


lunedì 22 novembre 2010

Alessandria Top Wine 2010



Alessandria top wine si è tenuta a Novi Ligure il 14 e 15 novembre, ed è stata un'occasione unica per un focus suoi vini dell' Alessandrino, svoltasi presso uno spazio comunale a fianco del museo dei campionissimi del ciclismo, ( purtroppo aperto solo nei week end ) con ingresso a cinque euro incluso calice da degustazione e tracolla.
Arrivati ci accolgono due forni a legna e un simpaticissimo fornaio noviligurino il quale sfornava ottime farinate in continuazione, per la gioia di standisti e visitatori.
Trovo molto bello quando alle degustazioni sono direttamente i produttori, con le loro mani a versarti il loro vino e a raccontarlo nella sua interezza, partendo dal terreno, la storia della vigna, i metodi di lavorazione in ogni loro passaggio. Un duro lavoro fatto con passione, bottiglie parte della famiglia, molte le aziende passate di generazione in generazione, legami, ancora oggi, indissolubili tra terra e uomini.

Il primo giro di assaggi è stato rivolto ai Gavi D.O.C.G. Il vino, prodotto da uve Cortese 100%, si presenta di colore giallo paglierino abbastanza intenso ma dalle tonalità e i riflessi molto vivi e piacevoli, colore dovuto anche alla giovinezza dei vini degustati. I profumi di frutta a pasta bianca e gialla, note floreali e minerali, donano un ottima complessità al naso. Quello che più stupisce durante l'esame olfattivo è la morbidezza, sembra dolcezza, la frutta si sente quasi cotta, "confetturosa", caratteristica dell'uva Cortese che regala un bouquet unico. Assaggiandolo sono le durezze a farla da padrone, l' agrumato, la sapidità e la mineralità data dal terreno. Vino dal doppio volto, morbidezza e quasi dolcezza nei profumi, e ogni volta sorprendente freschezza e mineralità all'assaggio. L'abbinamento ideale è una cena con piatti anche abbastanza complessi, e una bella presenza femminile a far compagnia, per lei ci sono i profumi tendenti al dolce, per noi la spiccata acidità e mineralità. Sempre con uve Cortese come D.O.C.G. vengono prodotti degli spumanti metodo classico, davvero unici, a presto un post sulle bollicine da vitigni che non siano i soliti noti.

Il secondo giro è per i Barbera del Monferrato D.O.C. Vino prodotto con uve Barbera 100%.
All' esame visivo appare di un rosso rubino con riflessi violacei, colore molto intenso, nella maggior parte dei casi impenetrabile, comunque bello vivo. Al naso sono facilmente riconoscibili frutti a bacca rossa, vinosità e a volte sentori floreali; profumi più complessi si trovano quando il vino ha trascorso del tempo in botti.
All' assaggio si intuisce subito la peculiarità di questo vino e una spiccatissima acidità che taglia il palato, alcuni produttori però cercano di smussare questa caratteristica dell' uva, con lavoro di cantina e l'uso del legno, per dare maggiore morbidezza. Le Barbera che più ho apprezzato sono quelle in cui l'acidità è viva, quando decido di stappare una bottiglia di questo vino, deve avere quella sua personalità decisa , del tutto piacevole che rende il Barbera unico e speciale.
Non bisogna però pensare che l'uso del legno sia da escludere assolutamente, sia perché a molti piace un po' di rotondità in più, sia perché alcuni produttori riescono a creare Barbera passate in botte veramente sorprendenti, intense, complesse, fini ed armoniche.
Il terzo passo, dopo esserci rifocillati con della farinata fantastica, sperimentandola con creme di formaggi piemontesi, abbinandola a del Gavi, è andare alla scoperta del Dolcetto. Vino che si presenta rosso rubino abbastanza intenso o intenso. Il profumo di questo vino è di grande morbidezza molto caratteristico, si sente frutta rossa in confettura, della vinosità, naturalmente un fattore decisivo sull' aroma è la scelta sull'uso o meno delle botti, il periodo di passaggio, se barrique o botte grande, e molte altre scelte di cantina. Al palato non è molto complesso ma di piacevole beva, c'è frutta, a volte tannicità e una nota mandorlata, amarognola che rende questo vino adatto ad armonici abbinamenti con salumi, agnolotti, formaggi mediamente stagionati, ed è molto usato con preparazioni a base di carne e funghi.

Quella di Novi Ligure è stata una manifestazione molto bella, sentire parlare vigniaioli, delle loro bottiglie come parte della famiglia, vederli dialogare con altri produttori con la voglia di confrontarsi in un clima di grande serenità. Ogni vigna una storia, c'è quella centenaria, quella di un vitigno che non si sa cosa sia, riscoperto quasi per caso, quella in una posizione in cima ad una collina che dà vini più adatti all'invecchiamento e quell' altra collina metà buona per il bianco, metà per il rosso, da sempre chissà chi e chissà con quale sorpendente ingenio, non certo sulla base di prove scientifiche, sia riuscito a capirlo generazioni fa, ha dello stupefacente. Terra non facile ma vissuta da persone che la amano, la lavorano con amore e fatica, regalandoci vini che sono perle, seppur di un territorio di dimensioni piuttosto ridotte, non abbastanza valorizzato e conosciuto, vini che hanno anche un ottimo rapporto qualità prezzo. Poco distante da Milano circa 100 km, è la meta ideale per una gita fuori porta, alla scoperta dei sapori e della gente del Monferrato. Purtroppo per raggiungere Novi abbiamo dovuto usare la macchina in quanto coi mezzi pubblici ci sarebbero volute oltre 2 ore e mezza. Alla fine della degustazione ci siamo sottoposti all'alcol test, presente nella sede dell' evento, per me il risultato è stato di 0,6 g/l per il mio amico, nonché fido compare di avventure, inoltre mio grafico, ma più di ogni altra cosa mio grande amico Daniele di 0,5 g/l. Con la voglia di tornare presto in Monferrato, con una bella lezione su alcuni vini e sul territorio stanchi ma felici ( è stancante degustare, non è come bere, è uno sporco lavoro ma qualcuno, forse, deve pur farlo) torniamo a casa.

Ora vi lascio i link di alcune aziende che con i loro vini sono stati dei “coups de coeur”:

Casa Vinicola Montobbio, a Castelletto d' Orba (AL), www.altomonferrato.com

Aziena Agricola Paolo Pizzorini, a Ricaldone (AL) www.vinipizzorini.it

Azienda Agricola La Ghibellina, a Gavi frazione Monterotondo www.laghibellina.com
Producono anche Gavi spumante.





Grazie che ho bevuto

Salve a tutti, mi chiamo Riccardo Passoni e sono appassionato di enogastronomia. Apro questo blog per comunicare, discutere, conoscere, amare e far amare il vino, chi lo crea ed i suoi luoghi. Sono un corsista A.I.S. e tra poco dovrò affrontare l'esame, lavoro in due locali serali in Brianza. Cerco di partecipare a più eventi e degustazioni possibili in giro per l' Italia, sempre famelicamente curioso verso il magico ed affascinante mondo del vino. Il mio vuole essere un blog trasversale che interessi e tratti temi da “enostrippati”, ma che anche possa affascinare, coinvolgere chi di vino conosce ancora poco. Molte sono le mie idee per questo spazio, degustazioni alla cieca, verticali, abbinamenti molto particolari, una sezione eventi che terrò quotidianamente aggiornata, winetrip e molto altro.